Qualche pensiero condiviso per i tempi del coronavirus.

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L’emergenza virus ci costringe alla reclusione domestica, con contatti interpersonali seriamente limitati.

Ciò rivoluziona tutti gli adattamenti e le costruzioni mentali che ci eravamo creati fino a quel momento, di cui eravamo e siamo consapevoli solo in parte, e che sono presenti nelle parti più profonde ed inaccessibili del nostro inconscio.

Inconscio, che in larga parte ci determina, tranne per quella piccola parte di noi presente nel qui ed ora e concentrata su quello che facciamo momento per momento.

Inconscio che ha coincidenze e somiglianze con il karma, sorprendentemente non considerate dagli studiosi: come l’inconscio il karma ci determina, in maniera così importante da richiedere profondo impegno per essere intravisto, e cambiato con la comprensione delle ineludibili leggi della causalità.

La nostra mente ordinaria, privata dell’abituale strutturazione del tempo, deve riconfigurarlo. Per qualcuno ciò potrà essere l’occasione per approfondire la pratica, con una progressiva calma mentale ed attenzione al presente.

E può essere l’occasione per rivalutare il rapporto con gli altri, incluso quello con il Sangha, il gruppo con cui si condivide il percorso lungo la Via.

In attesa che passi il peggio, e si possa riprendere assieme la vita di ogni giorno senza la minaccia infettiva, rinnovati anche dall’esperienza della pandemia.

Tullio Shiryo

 

zazen